Dove tutto ebbe inizio

I ricordi che ho di mio nonno Benito sono abbastanza nebulosi, purtroppo morì quando io avevo solo 4 anni, una frase però, complice anche mamma Fiammetta, è ben scolpita nella mia mente e mi fa sempre emozionare: “Sai Matteo ho tagliato il primo grappolo d’uva Sangiovese della nostra vigna il 29 settembre del 1969,  è stato veramente un momento unico! Lo stesso giorno, 4 anni dopo sei nato tu!”
Il Sangiovese è l’uva e di conseguenza il vino capostipite della Cantina Fiammetta, veniva fatto a 6 mani, quelle di nonno Benito, di mio padre Carlo e del mitico Mario, il primo fattore della nostra azienda agricola.

Cosa è Sangiovese

Era un vino da bere a tavola tutti i giorni, abbastanza leggero, profumato, fruttato, sapeva d’uva appena pigiata! Qual era il segreto? Nessun segreto, quasi al termine della fermentazione, Mario immergeva nel mosto grappoli sani e lasciati maturare maggiormente (una specie del metodo chiamato “Governo alla Toscana”) in modo da ottenere una piccola nuova fermentazione che dava al vino una chiara nota di fruttato.

Perché Sangiovese?

Diverse leggende si tramandano di generazione in generazione su questo vino che nel nostro dialetto è nominato  “sanzve’s”. A noi piace pensare che sia il sangue degli dei che scorreva dal Monte Giove nei pressi di Santarcangelo.
E’ il vino legato alla nostra terra da secoli, è bello pensare come ogni volta che senti nominare Sangiovese la mente riporti alla Romagna a quella “s” particolare, è bello pensare come anche grazie a Fellini la mente riconduca questo vino a Rimini e al suo entroterra.

Gli anni ’70 – ’80

La prime etichette del Sangiovese dell’ Azienda Agricola Fiammetta.

Nei primi anni settanta veniva venduto solo in damigiane, poi vennero le prime bottiglie, le “champagnotte” con etichette fatte in casa, forse un po’ grezzotte ma che permisero al nostro Sangiovese di arrivare non solo sulle tavole di amici e parenti ma anche su quelle di alberghi e ristoranti.
Non aveva ancora un nome proprio, in etichetta compariva solo la scritta “Sangiovese di Romagna DOC”, non si poteva mettere, anzi neanche esisteva il marchio “Bio” (tema che approfondiremo nei prossimi articoli) ma era prodotto con i principi autentici e genuini di nonno Benito: terra concimata “secondo natura” e lavorata a macchina, no diserbanti e no pesticidi chimici sulle foglie e sull’uva!

La bottiglia di Sangiovese della azienda agricola Fiammetta negli anni ’80 – ’90

Gli anni ’90

Da metà anni novanta il “packaging viene rinnovato” , bottiglia “bordolese” (più snella ed importante della “Champagnotta”) con una grafica più attenta per etichetta, retro etichetta e capsula; ma ancora il Sangiovese Fiammetta non aveva un nome proprio. In etichetta viene messo il marchio “Vino prodotto con uve da agricoltura Bio”.

Bottiglia di Sangiovese fino al 2018

La nuova identità del sangiovese di Cantina Fiammetta

La nuova identità

A metà anni 2000 e nuovamente pochi mesi fa la grafica viene ulteriormente migliorata, etichette ridisegnate e finalmente il Sangiovese di famiglia viene battezzato d’apprima con il nome “seiUnico” per poi diventare definitivamente “L’unico”, come il momento in cui nonno Benito tagliò il primo grappolo d’uva della storia della Cantina Fiammetta!!
Come il metodo con cui viene prodotto in famiglia (ricordate il piccolo segreto di Mario?) fresco, piacevole e vivacemente fruttato, unico come il modo in cui raccontiamo la nostra terra e la nostra storia.
La nuova identità dell’Unico apre il nuovo mondo di Fiammetta, non più solo Azienda Agricola che comunque rimane, ma vera e propria Cantina di vino made in family, vino fatto in famiglia, con la passione di tutti i suoi componenti.
L’etichetta de L’ Unico è completamente disegnata a mano con acquerelli e poi digitalizzata da Laura Zanotti creativa della nostra azienda di marketing Big Rocket. Insieme a loro abbiamo studiato una nuova identità per il nostro vino che si accosta a quella che ci contraddistingue da sempre ovvero l’Identità BIO. Accanto ad essa nasce VINO MADE IN FAMILY di cui vi parlerò nei prossimi articoli.
L’Unico nasconde un segreto che potrete scoprire sul retro di ogni bottiglia che potrete richiedere ai vostri ristoranti preferiti oppure che venendo a trovarci nel nostro paradiso a MonteColombo di Coriano in provincia di Rimini, saremo felici di farvi assaggiare il nostro vino e farvi scoprire cosa “regala”.

Il sangiovese rimarrà per sempre un simbolo della Romagna, della nostra terra a cui siamo fortemente legati, rimarrà per sempre una di quelle cose di cui potremo stimarci e andare fieri, soprattutto rimarrà sempre una di quelle cose che unisce gli uomini allo stesso tavolo e che rende amici anche gli sconosciuti, che fa condividere.
Buon sangiovese a tutti e che sia L’Unico.

Matteo Panzeri